Una settimana fa, Nokia ha denuciato Apple alla corte del Delaware con l’accusa di violazione di copyright. Ora, è arrivata la risposta dell’azienda di Cupertino. Una risposta secca e netta, in grado di esprimere più una dichiarazione di guerra che la volontà di scendere acompromessi da parte di Apple.

In particolare, il colosso svedese accusa l’azienda di Cupertino di aver usato senza autorizzazione –  e quindi senza pagare – dieci brevetti intestati a Nokia, tra cui quelli Gsm, Umts e Wlan. Ma la casa della Mela non ci sta alla accuse di Nokia e ribatte per le rime nel form 10K (un documento che ogni azienda, annualmente, deve presentare al governo statunitense), dichiarando di voler reagire con forza alla accuse del produttore di telefoni cellulari.

La contromossa era auspicabile e, di certo, è più che comprensibile viste le cifre di cui si parla. Secondo alcune indiscrezioni, Nokia vorrebbe da Apple circa il 2% su ogni iPhone venduto per riprendersi il denaro non versato da Apple per l’uso dei brevetti in questione.  Un uso improprio, seconda Nokia, che ha le sue radici nell’iPhone 2G per affondare i rami anche nei device delle generazioni seguenti. Ora, i due colossi se la vedranno in tribunale. Sembra difficile, infatti, un compromesso tra le due parti, come Nokia ha suggerito sette giorni fa. Il nocciolo della questione, al di là delle cifre a pluri zeri, è anche la rivalità tra le due società. Nokia, dal lancio nel 2007, ha trovato in iPhone un concorrente più agguerrito e capace di rubare clienti di quanto non avesse immaginato. Se gli ultimi dati su Nokia registrano un calo del 20% nelle vendite, buona parte della causa e da attribuire proprio al melafonino. (Riccardo Delfanti)

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