Iphone accende a distanza le auto

By in Device, Software on Ottobre 14, 2009

Grazie a SmartStart Viper realizzata da Directed Electronics, si potrà accendere la propria auto a distanza con iPhone ed iPod Touch. Non solo: usando lo schermo a sfioramento dei devices Apple, si potrà anche chiudere ed aprire in remoto la serratura dell’auto, inserire o disinserire l’antifurto, aprire il portabagagli ed accendere la climatizzazione.

Al momento, come dice il nome stesso dell’applicazione, è possibile comandare a distanza solo modello di auto equipaggiati con sistemi di sicurezza del marchio Viper. Uno dei vantaggi di poter accendere l’auto a distanza senza aprire le portiere e mantenendo inserito l’allarme, si nota soprattutto nel freddo inverno e nell’estate torrida. Quanto l’auto è ferma da ore e l’abitacolo è quasi gelato, è più che comodo salire a bordo di un interno caldo ed accogliente. Lo stesso esempio di può riportare con l’auto sotto il solleone estivo, con conseguente carrozzeria “incandescente” e sedili che scottano. Inoltre, per chi non vuole far partire la climatizzazione a motore spento, c’è la possibilità di programmare da lontano l’avviamento del solo impianto di riscaldamento e raffreddamento dell’auto.

I segnali vengono inoltrati dalle linee di comunicazione cellulare: la loro portata, quindi, è infinite volte maggiore rispetto ad un normale telecomando per auto ad onde radio.

Perché possa funzionare, però, Smart Start ha bisogno dell’installazione di un ricevitore all’interno dell’auto. In Usa, lo si può avere a 499 dollari, sia all’acquisto della propria vettura che in post-montaggio. Il sistema è compatibile anche con iPod Touch, ma il suo funzionamento è limitato nelle reti WiFi.

Al momento, applicazione e servizio sono ancora un fenomeno di nicchia: in Europa non sono ancora molte le auto equipaggiate con i sistemi di sicurezza Viper. Quando gli sviluppatori, però, amplieranno il raggio d’azione dell’App verso altri sistemi antifurto programmabili a distanza, SmartStart potrebbe spopolare. (Riccardo Delfanti)

Link: www.wired.com