IPhone è senza dubbio il re del mercato degli smartphone. Tutte le aziende costruttrici di dispostivi per la telefonia mobile lo hanno messo nel mirino, cercando di contrastarne la leadership e, perché no, di arrivare alla sua corposa fetta di mercato. Ma, al momento, tra il dire ed il fare c’è di mezzo un bel po’ d’acqua. Che siano gli apparecchi Android i veri concorrenti di iPhone, con in testa l’imminente Droid di Motorola-Verizon, in arrivo tra una settimana?

Il nuovo apparecchio mobile Droid sarà forte di una tastiera QWERTY slide out, un display di notevoli dimensioni, poco spessore (comunque maggiore di quello di iPhone 3GS) ed una grande velocità d’uso. Il Droid Verizon, inoltre, offrirà una ricca esperienza Internet attraverso il suo innovativo browser web. Potrebbero essere questi i mezzi per battere l’attuale iPhone? Difficile dirlo. Basterebbe osservare il mercato dell’App Store per considerare iPhone il dominatore assoluto anche per i prossimi mesi. E’ appena trascorso un anno da quando l’App Store è stato inaugurato, ma sembra già un compito insormontabile fare meglio delle 100.000 applicazioni presenti ad oggi. Ed in continua crescita.

Quando si parla di caratteristiche tecniche, il confronto ritrae pro e contro tanto per Droid quanto per iPhone. Un esempio su tutti, il Droid permetterà di eseguire più applicazioni simultaneamente: ci saranno, quindi, la possibilità di eseguirle una dentro l’altra e una forte personalizzazione. Una personalizzazione che è minore su iPhone. Anche se, proprio la mancanza da parte del device Apple di consentire simultaneamente più app, è uno dei punti di forza sulla semplicità d’uso e sulla facilità di conoscerlo. Va ricordato che gli smartphone non sono costruiti solo per programmatori e persone “diplomate” in nuove tecnologie. Gli smartphone devono, prima di tutto, essere utili alle masse: ne deriva che, quasi sempre, semplice è meglio.

L’unico modo per contrastare iPhone è costruire un apparecchio migliore. Ma non solo per quel che riguarda l’aspetto tecnico. Ci vuole, infatti, un’idea capace di diventare uno status simbol, un oggetto del desiderio che quasi tutti vorrebbero avere. Esattamente quello che è oggi il device Apple. (Riccardo Delfanti)

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