Come dire: due scuole di pensiero a confronto. Eppure sembra che ormai la “lotta” che si sta delineando fra Apple e Google vada oltre al semplice interesse economico. Come due scuole di pensiero che si fronteggiano a colpi di innovazione, anche Apple e Google scelgono la strada ritenuta migliore e investono in quella per cercare di portare avanti la propria filosofia. Apple non supporta Adobe Flash Player considerato troppo instabile e favorisce HTML5 il futuro standard web. Google rilascia l’ultima versione del suo browser includendo un player flash senza delegare all’utente finale il download del prodotto Adobe

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CBS potrebbe essere la prima grande emittente televisiva a preparare i video dei suoi programmi in un formato compatibile con iPad, non capace di leggere contenuti tradizionali in Flash. Alcuni collegamenti inediti dei suoi video, apparsi nei giorni scorsi, hanno fatto pensare ad un test per il tablet di Apple, in uscita il 3 aprile negli Usa e verso la fine dello stesso mese in Italia.

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Sembra proprio che il nuovo Windows phone 7 non avrà il supporto Adobe Flash. L’indiscrezione appare oggi fra i principali blog e prepara la nuova generazione di smartphone ad alternative atte a colmare il gap riguardo al player Flash. Sembra quindi che anche Windows Mobile 7 dovrà subire la stessa sorte toccata ai device di casa Apple, da iPhone ad iPad niente sembra poter risolvere il problema secondo cui Adobe non si vuole “adattare” alle polite Apple e Apple, dal canto suo, considera Flash una priorità minore oltre ad essere un software “pieno di bug” e “vecchio” perché sarà sorpassato da HTML5. Qui però entra di diritto un altro possibile concorrente: mentre Apple e Microsoft si muovono verso HTML5 all’orizzonte si mostra l’ombra di qualcosa che avevamo già parzialmente annunciato: il supporto e la “collaborazione” per l’utilizzo di Silverlight su piattaforme Microsoft e Apple. Un buon modo per tagliar fuori definitivamente Adobe?

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Ecco il consiglio proveniente da uno degli articoli scaturiti dal Poynter Institute, un istituito per giornalismo e seminari riguardanti l’informazione che, nell’articolo ad opera di uno dei suoi “Technology Fellow” ha voluto riassumere le motivazioni riguardanti il perché sia meglio scrivere applicazioni Web piuttosto che applicazioni create appositamente per iPhone e iPad. Alla base di tale articolo c’è innanzitutto una critica tecnica riguardante le metodologie di approvazione di Apple che costringono gli sviluppatori a restrizioni spesso poco comprensibili. L’articolo poi continua portando molto argomenti in favore del neo nato html 5 che si potrebbe appunto sfruttare per portare applicazioni completamente indipendenti dal sistema operativo ma già di ottimo livello sfruttando unicamente il browser safari di default su ogni iPhone o iPad